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ROAD STORIES

Itinerari d'Abruzzo:

GRAN SASSO & CAMPO IMPERATORE

abruzzo in moto

Articolo di Abruzzo-In-Moto pubblicato sul numero 229 - Aprile 2015 di MOTOTURISMO

abruzzo in moto
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Un tour in moto lungo le magnifiche strade del Gran Sasso d’Abruzzo. Luoghi e borghi medievali con leggende e tradizioni che raccontano di epoche e storie antiche e misteriose. Un lungo nastro d’asfalto che si inerpica, curva dopo curva, tra verdi vallate e imperiose vette fino a raggiungere gli infiniti spazi dei 2.000 metri dell’altipiano di Campo Imperatore, dove la natura domina maestosa e incontrastata.

L’Abruzzo, la regione dei quattro Parchi, offre infinite e variegate possibilita’ per percorsi in moto che permettono avventure straordinarie e un contatto diretto con la sua rigogliosa natura. La meta odierna è tra quelle che non lascia indifferenti, che emoziona ancora prima di partire. Cosi’ come l’itinerario scelto per raggiungerlo, anch’esso di sicuro interesse. Salire fino a Calascio e raggiungere la sua rocca, questo è il nostro primo obiettivo. Situato a 1.400 metri di altitudine, il Castello di Rocca Calascio è il più alto d'Italia e tra i piu’ elevati d’Europa. 

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La strada è tortuosa e divertente, ideale per iniziare a scaldare le gomme della nostra moto. Ma a poche centinaia di metri dalla Rocca dobbiamo lasciare le nostre cavalcature, la strada termina per trasformarsi in sentiero. La stessa Rocca va conquistata faticosamente a piedi (…a tratti anche con le mani !), ma una volta in cima saremo ripagati da una vista straordinaria. Una buona parte di Abruzzo montano e del Gran Sasso è qui a disposizione sotto i nostri occhi. Se socchiudiamo le palpebre e facciamo volare la fantasia attingendo ai nostri ricordi cinematografici potremo vedere Ladyhawke, la protagonista dell'omonimo film ambientato in queste terre, dispiegare le ali e volteggiare maestosa nell’aria con le sue sembianze di falco in cerca del proprio amato, entrambi vittime di un patto malvagio che impedirà la realizzazione del loro sogno d’amore. La Rocca è stata inoltre location di altri importanti film quali “Il nome della Rosa”, “Il viaggio della sposa”, “Padre Pio” e altri ancora. La struttura ha una pianta quadrata con torrioni circolari d’angolo. L’ingresso avviene attraverso uno scenografico ed antico ponte di legno. Ma oltre che nella Rocca, il ponte proietta di colpo il visitatore in un atmosfera magica e d’altri tempi con uno straordinario panorama a perdita d’occhio. La struttura fu eretta nell’anno 1.000 a difesa dei territori circostanti dove era molto attivo e florido il commercio della lana, e il conseguente fenomeno della transumanza, dove i pastori, nel periodo invernale, conducevano, attraverso i “tratturi”, le proprie greggi presso regioni dal clima piu’ mite. 

 

A pochissima distanza dalla rocca sorge il rinascimentale oratorio di Santa Maria della Pieta’, edificato nel 1451 come ex voto in seguito ad uno scontro tra una banda di briganti e alcune truppe dei feudatari del luogo. Peccato non ci sia consentito visitare la chiesa al suo interno, ma la bellezza architettonica della sua struttura esterna merita senz’altro una visita e una sosta contemplativa. La magia del luogo e l’appagamento che lo stesso dona allo spirito ci rendono difficile distaccarcene e riprendere il cammino, ma nuove emozioni ci attendono.

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Appagati da una vista così affascinante ma desiderosi di nuovi orizzonti torniamo in moto. Solo 5 Km. e arriviamo a Castel del Monte, annoverato come uno tra i Borghi più belli d’Italia. I segni del devastante sisma dell’Aprile 2009 sono purtroppo ancora evidenti, in particolare nella torre che domina il centro del borgo, gravemente danneggiata e in fase di restauro. Il comune è di chiara origine medievale. Consigliamo di visitare il nucleo antico, il Ricetto e tutto il borgo disposto su livelli collegati da passaggi coperti. L’evento piu’ importante del Borgo è la Notte delle Streghe che si celebra il 17 Agosto. Con essa si celebra e si rievocano alcune tradizioni popolari legate al mondo della magia, con gli attori che indossano i costumi tradizionali e portano in scena le antiche credenze sulle streghe. L’avvenimento ha un’eco molto vasta e sentita tra gli abitanti del borgo tanto che moltissimi emigrati ritornano in paese proprio per questa celebrazione. Gli spettacoli vanno avanti fino a tarda notte con la partecipazione di migliaia di persone, con degustazioni e intrattenimenti a non finire. Ma oltre che folclore, storia e architettura antica, Castel del Monte è l’ideale punto di partenza per raggiungere la nostra meta principale: Campo Imperatore, l'altipiano più elevato ed il più esteso d'Italia (27 km su 1800 metri di quota).

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L'impatto con Campo Imperatore è indescrivibile. Appare come una terra lontana di un altro continente. Il silenzio è innaturale, verrebbe quasi di spegnere la moto per non inquinare neanche acusticamente un ambiente così raro e incontaminato. L’orientalista Fosco Maraini definì, a ragione, quest’ angolo di terra il “Piccolo Tibet”. Impostate una velocità di crociera più bassa possibile, alzate la visiera del casco e fate in modo che l’aria pura e frizzante vi accarezza il volto. Qui il senso di libertà è totale, è questo il luogo dove la mente spazia in territori onirici. Se qualcuno è ignaro del significato di turismo in moto conducetelo qui, ne verrà conquistato all’istante. Campo Imperatore è unico, così generoso e accogliente con i mototuristi, riesce a sorprendere anche nell’arco dello stesso giorno. Col sole, al tramonto, con la pioggia, scenari, colori e profumi sempre differenti e inebrianti. E' proprio qui, sotto queste imperiose montagne, che pulsa con battito regolare il cuore della regione abruzzese.

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Le strade invogliano a una guida morbida e rilassata, da assaporare intensamente seguendo la sottile lingua d’asfalto che attraversa l’intero altipiano. La rara segnaletica ci invita a svoltare a destra per raggiungere il punto piu’ alto di Campo Imperatore (2.100 m.) lì dove arriva la funivia che parte dalla stazione sottostante di Fonte Cerreto. La strada che conduce verso la vetta, molto guidabile e dalla forte pendenza, ci regala parecchie soddisfazioni. Ogni singola curva, ogni stretto tornante che ci avvicina alla vetta ci procura quell’indescrivibile gioia dei sensi che solo chi va in moto puo’ comprendere. L’imponente sagoma del Corno Grande (m.2.912), via via sempre piu’ grande e vicina, ci accompagna in questa sinfonia di curve donandoci un senso di pace e tranquillità. 

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A bordo strada non manca la presenza di animali al pascolo, quali mucche, pecore e cavalli, che possono costituire l’unico reale pericolo per la guida in moto. Quindi prestiamo attenzione e teniamo gli occhi bene aperti quando percorriamo curve coperte e dal raggio molto stretto !

 

Una volta arrivati in cima, il panorama ci regala un’imperdibile vista dall’alto del sottostante altipiano, mentre il piazzale è dominato dalla presenza del Hotel Campo Imperatore. Realizzato negli anni trenta, è famoso per essere stata, tra il 28 agosto ed il 12 settembre 1943, la prigione di Benito Mussolini. Il luogo fu a ragione ritenuto inviolabile e inaccessibile tanto che la rocambolesca liberazione organizzata da Hitler, che prese il nome di “Operazione Quercia”, avvenne in circostanze e dinamiche alquanto insolite. Gli aerei decollarono da Pratica di Mare con dei silenziosi alianti al traino. Gli stessi furono poi sganciati a pochi chilometri dal Gran Sasso, ma le condizioni cosi’ scoscese e rocciose del territorio portarono ad un atterraggio devastante per diversi velivoli, con ingenti danni e molti feriti gravi tra le truppe. Oggi, al secondo piano dell’albergo, si trova la camera 220, dove fu tenuto prigioniero il Duce. La camera perfettamente conservata nei suoi arredi, è oggi un piccolo museo visitato dai turisti. 

 

A poche decine di metri dall’albergo possiamo notare la presenza delle deliziosa costruzione in pietra della Chiesa della Madonna della Neve. Fu costruita nel 1934 e intitolata alla Madonna protettrice di coloro che si inerpicano sui sentieri di montagna. Dopo decenni di abbandono, fu completamente restaurata grazie alla volonta’ del corpo degli Alpini della sezione Abruzzi, e il 20 Giugno del 1993 fu inaugurata alla presenza di Giovanni Paolo II. Lo stesso Pontefice si reco’ altre tre volte sul Gran Sasso, a dimostrazione della sua immensa passione per la montagna, per lo sci e per le ineguagliabili bellezze delle montagne abruzzesi.

 

Mentre lo sguardo è rapito dalla visione cosi’ ravvicinata del Corno Grande, il cielo improvvisamente si scurisce, c’è un temporale in arrivo, fenomeno tutt’altro che insolito a queste quote. Sebbene abitualmente la pioggia sia un disagio per il motociclista, in un luogo magico come questo puo' essere percepita come una sorta di benedizione. La poggia dona all’ambiente una veste ancora inedita e emozionante. Le basse e minacciose nubi in perenne movimento, il ticchettio costante delle gocce sul casco e il soffio del vento come unica colonna sonora ci regalano uno spettacolo e sensazioni di struggente bellezza. I momenti che seguono il temporale sono altrettanti godibili, con giochi di luce e raggi di sole che tagliano l’aria ora ancora piu’ tersa e prendono a riscaldare, dopo l’anima, anche il corpo.

Anche sotto l’aspetto gastronomico Campo Imperatore non delude, anzi. All’ora di pranzo le alternative non mancano. Possiamo per esempio scegliere tra le gustosissime lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, un altro tra i Borghi più belli d’Italia presenti in Abruzzo. Coltivate nello stesso comune, appartengono a una qualità rara e antica che viene coltivata soltanto nei terreni aridi di alta montagna tra i 1200 e i 1450 metri. La raccolta è ancora svolta con metodi tradizionali e la produzione è sempre più rivolta a un consumo familiare.

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D’obbligo, dopo pranzo, una passeggiata nell’antico borgo. Percorrendo le tortuose stradine si ammirano abitazioni quattrocentesche tra cui la Torre risalente al Trecento e impropriamente detta medicea, dalla cui sommità si apre allo sguardo un panorama incantevole che abbraccia le valli del Tirino e dell'Aterno e si spinge sino ai fondali della catena del Sirente e della Maiella. Possibilita’ di pernottamento nel borgo di certo non mancano, grazie in particolare alla presenza di un organizzatissimo ed efficiente albergo diffuso.

 

La seconda scelta gastronomica è ancora più unica e originale: i famosi arrosticini di pecora, un prodotto gastronomico tipicamente abruzzese, da acquistare presso il locale ristoro. Che dire poi del rito della cottura da svolgere personalmente sulle carbonelle messe a disposizione dei clienti: per un po’ ci sentiremo impavidi cowboy attorno al fuoco, proprio come i protagonisti di alcune leggendarie pellicole di Sergio Leone, che in queste terre ha trovato l’ambientazione ideale per i suoi capolavori cinematografici.

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Il tempo scorre veloce in quest’ angolo di paradiso, e, seppur malvolentieri, è tempo di ripartire Ci sentiamo come bimbi, che, controvoglia, si vedono costretti ad abbandonare il loro parco dei divertimenti preferito. In fondo, il Gran Sasso e Campo Imperatore sono un po’ come il parco giochi preferito da noi motociclisti adulti (...almeno anagraficamente !) Ci sentiamo davvero appagati, la magia di questo altipiano d’Abruzzo, la sua natura florida e variegata, le maestose vette e le sue sorprendenti strade ci hanno letteralmente rapiti, regalandoci intense emozioni che non dimenticheremo e che meritano nuove approfondite visite a bordo della nostra moto.

©Tony “Streets”.

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